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giovedì 29 dicembre 2016

Nicola Belloni Ceramista


Nicola Belloni soleva ripetere “Scegli un motto e fatti sotto”, ricorda il nipote che lo definisce un uomo del Novecento (1909-1999), un uomo che ha vissuto due guerre mondiali, ha visto il cambiamento della società all’inizio del XX secolo, ha tremato con il resto del mondo durante la guerra fredda; forse era davanti alla TV quel 9 novembre 1989, quando i tedeschi abbatterono il muro di Berlino che per quasi 50 anni aveva diviso non solo l’Europa, ma anche il mondo intero. Sono tantissime le storie che Belloni avrebbe potuto raccontare a voce ma, nonostante tutto, ci ha regalato la sua visione ed interpretazione del mondo attraverso le sue opere. Il motto di Belloni fu sicuramente quello di fare dell’arte una scelta di vita, un mezzo di espressione della sua personalità riservata e scrutatrice. Rifuggiva il linguaggio verbale preferendogli quello visivo ed usando l’arte e le sue capacità a questo scopo; scelse di comunicare con l’immagine, con la materia, con tutto ciò che la vista poteva riconoscere e l’uomo apprezzare. Si avvicinò giovanissimo all’arte, dimostrando doti inusuali e dedizione ammirevole. Ha sperimentato e creato un’arte che ha spaziato con estrema agilità dalla scultura ceramica alla pittura, ponendo in evidenza una duttilità non così scontata e prevedibile. È stato un maestro apprezzato che ha conosciuto ed istaurato rapporti nel tempo con il collega ceramista Arrigo Visani, con Giò Ponti e Gino Marotta.
Belloni ha fatto della pittura e della scultura il suo linguaggio, grammatica e sintassi che si fondono nella tela o vengono racchiusi nel manufatto ceramico: assistiamo ad un mondo che viaggia tra la realtà esterna e la fantasia animata alla Bosch. La pittura di Belloni è la realtà quotidiana che ci circonda attraverso un’ottica non deformante ma nostalgica: è il modo scelto dal maestro per imprimere nella mente e nella vita i ricordi. È un mondo piccolo, semplice dove non troviamo eroi epici e gesta eroiche, ma incontriamo la ricchezza del quotidiano, dell’uomo semplice come quello della porta accanto. Gente umile, giocatori di biliardo, pastori o semplici nature morte sono i soggetti scelti da Belloni per raccontare emozioni e ricordi, la semplicità della vita e la consapevolezza della ricchezza della stessa sono il filo rosso che lega la sua produzione pittorica e ceramica. Osservando le sue tele, è impossibile non cogliere l’aspetto metafisico che le caratterizza, il richiamo al metafisico di Carlo Carrà ed al razionalismo di Mario Sironi è più che evidente.

Nicola Belloni (Visso, 1909 – Isernia, 1999) fu un grande ceramista e pittore a cavallo tra il metafisico ed il realismo. Le opere di Nicola Belloni oggi si trovano in molti musei in Italia ed in Francia; vinse numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro tanto da attirare anche l'attenzione di Giò Ponti. Da ragazzo frequentò la Regia Scuola di Ceramica a Civita Castellana, per poi spostarsi a Roma, entrando in contatto sia con gli artisti (Mario Mafai, Orfeo Tamburi, Pericle Fazzini ecc...) sia con gli intellettuali (Giuseppe Ungaretti, Vincenzo Cardarelli ecc...).

La mostra presso l' Auditorium di Isernia, patrocinata dal Comune, è stata ideata da Franca e Nicoletta Belloni, con la curatela dell' Associazione Culturale “Sm’Art” di Isernia.
La mostra rimarrà aperta al pubblico nei seguenti orari:
dal 10 Dicembre all’8 Gennaio, dal Martedì alla Domenica (ore 18.00 – 20.00)









Picasso - L'intimità del genio

L’INTIMITÀ DEL GENIO 
Palazzo Gil, Campobasso 
Spazio Espositivo di Via Gorizia 
20 dicembre 2016 - 17 aprile 2017 

Dal 20 dicembre 2016 al 17 aprile 2017 lo spazio espositivo del Palazzo Gil, in Via Gorizia, ospiterà un’eccezionale mostra di ceramiche e grafiche di Picasso, con quasi 200 opere in mostra. Un Picasso inedito, sorprendente, intimo. La mostra in arrivo a Campobasso celebrerà il più grande artista del ‘900 attraverso una incredibile quantità di opere provenienti da collezioni private: grafiche, incisioni e ceramiche del fondatore del cubismo, in un’esposizione che forse si può considerare la più prestigiosa che il Molise abbia mai ospitato. Il 20 dicembre aprirà al pubblico e proseguirà fino al 17 aprile 2017 negli spazi espositivi di Palazzo Gil, che da anni sta promuovendo una programmazione culturale ed espositiva che sta guadagnando un posto di tutto rispetto nel panorama nazionale. L’attività di Picasso come ceramista, disegnatore e come incisore è una delle più importanti della sua carriera, forse perché rappresenta la colonna vertebrale di tutte le altre sfaccettature e di tutte le sue tappe o perché rappresenta come nessun’altra il talento inquieto, tenace e appassionato che lo caratterizzò fino alla sua morte. La sua mano, quasi come estensione della sua mente, era incapace di stare tranquilla. Per lui i disegni rappresentavano in molti casi meditazioni di per sé, ma anche passi preliminari di dipinti o incisioni. Sulle pagine di un libro, sul giornale, sui tovaglioli o riempiendo le pagine di quaderni, i numerosi disegni nacquero da matite colorate, dagli abissi dell'inchiostro, dei pennelli e della penna. Qualsiasi supporto o strumento poi, persino piatti e vasi, era all’altezza delle sue aspettative al momento di realizzare le sue opere. L’esposizione, curata da Stefano Cecchetto con Piernicola Maria Di Iorio, è prodotta dalla Fondazione Molise Cultura con il Patrocinio della Regione Molise e il sostegno di BPER Banca. L’organizzazione è di Arthemisia Group. Sky Arte HD è il media partner d’eccezione della mostra. Il catalogo edito da Pacini Editore. 


SEZIONI DI MOSTRA A Campobasso il percorso espositivo si dirama in sette sezioni che animeranno la mostra e ognuna di esse sarà presentata in un allestimento scenografico molto suggestivo: Le ceramiche: nelle opere in ceramica si esprime tutta la forza della fantasia creatrice di Picasso che in un momento particolarmente felice della sua esistenza, decide di dedicarsi a questo linguaggio espressivo che scopre particolarmente congeniale alla sua vena creativa, tanto da iniziare una sperimentazione che lo accompagna per il resto della vita e che si intreccia indissolubilmente con i suoi lavori su tela, le sue sculture e la sua grafica. Per circa un ventennio, dal 1947 alla fine degli anni Sessanta, una parte considerevole dell’enorme produzione artistica di Picasso è costituita dalle ceramiche che realizza a Vallauris, antico centro della terracotta ubicato nel sud della Francia. Talvolta disegna forme originali di sua invenzione, ma di solito preferisce trasformare i piatti, le ciotole e le brocche della ceramica tradizionale utilizzando diversi metodi di scultura, assemblaggio, disegno e pittura. I risultati dei suoi esperimenti sono in gran parte frutto del suo atteggiamento per nulla convenzionale nei confronti delle forme e delle tecniche della ceramica. Egli si appropria delle ceramiche così come degli strumenti usati per la cottura nel forno e le trasforma in opere d’arte dipingendole e utilizzando una grande varietà di tecniche scultoree per sottrarle alla loro funzione originaria. In questo modo Picasso crea una stupefacente tensione tra il carattere originario dell’oggetto, comunque mantenuto, e la qualità eccezionale dell’opera d’arte che ha realizzato. Per più di vent’anni, fino alla morte, Picasso non smetterà di sperimentare questo mezzo espressivo. Saranno ben 29 le ceramiche presenti a Palazzo Gil, sicuramente alcune tra le più suggestive che abbia realizzato. 

 

Le Tricorne: Sergej Djagilev, geniale produttore e coreografo noto per aver portato in Europa i celebri Balletti Russi, volle rinnovare il repertorio della sua compagnia producendo una rappresentazione sul folklore spagnolo e diede quindi vita al balletto Le Tricorne. L’opera fu completata nel 1919 e, attraverso Igor Stravinsky, conobbe Manuel De Falla, allora astro nascente della musica spagnola, che compose la colonna sonora per Le Tricorne. Djagilev affidò la scenografia del balletto a Picasso, ritenendolo l’unico artista in grado di portare a compimento l’ideale wagneriano dello spettacolo totale: uno spettacolo, cioè, che fondesse armoniosamente musica, pittura e danza. Questo lavoro è composto da 26 disegni per i costumi, 6 illustrazioni di particolari per il decoro dove si contrappongono la linearità della scenografia del balletto alla vivacità e originalità dei costumi. 



Carmen: costituita da 38 incisioni a bulino raffiguranti visi di donna e di uomo, costumi andalusi e teste di toro. Picasso realizzò La Carmen giungendo a un’ammirevole stilizzazione, per illustrare la novella di Prosper Mérimée, scritta nel 1845 e resa in seguito famosa dalla celebre opera musicale di Bizet (del 1875). La storia di Carmen evocò in Picasso associazioni con la Spagna e la corrida, che mise energicamente sulla carta, dando prova ancora una volta delle sue geniali doti creative. L’opera fu pubblicata dalla Bibliothèque Française a Parigi nel 1949 e stampata dall’Atelier Roger Lacourière in un’edizione di 320 esemplari. Nel caso specifico, l’esemplare presentato è firmato dall’artista. 



La Célestine: composta da 66 tavole e 2 frontespizi, La Célestine prende spunto dalla tragicommedia Calisto y Melibea, ribattezzata poi con il nome della protagonista, Celestina, attribuita a Fernando de Rojas. Le illustrazioni di Picasso per La Célestine non sono una fedele e filologica trasposizione del testo: a lui va riconosciuto un assoluto primato in quanto a freschezza ed originalità; le scene proposte non accompagnano la narrazione, ma procedono autonomamente rispetto a essa, abbondando di riferimenti letterari o mitologici incentrati come sempre sui temi dell’eros, della gelosia e della morte. 



Le Cocu magnifique: Le Cocu magnifique (Farce en trois actes) si compone di 12 incisioni del 1968, presentate per la prima volta il 18 dicembre 1920 a Parigi al Teatro de la Maison de L’Œuvre di cui è autore Fernand Crommelynck. Picasso che lo conosceva da diverso tempo volle realizzare le illustrazioni della commedia e creò una suite di 12 incisioni all’acquaforte e all’acqua-tinta date alle stampe nel 1968: i toni comici e a volte grotteschi della farsa prendono vita nell’opera di Picasso che qui fonde i motivi tipici di tutta la sua produzione. 

Balzac: Balzacs en bas de casse et Picassos sans majuscule sono 8 litografie, che Picasso realizzò nel 1952 per una serie di ritratti di Honoré de Balzac, il padre del Realismo nella letteratura europea. Una di queste litografie divenne il frontespizio per una edizione di Le Pére Goroit di Balzac. Cinque anni più tardi, le otto litografie saranno pubblicate da Michel Leiris in Balzacs en bas de casse et Picassos sans majuscule. 

Arlecchino: a chiudere la mostra sarà invece un pezzo unico, la straordinaria litografia Arlecchino. A partire dal 1905, il blu diventa rosa nella pittura di Picasso, e insieme al cambiamento cromatico, si introduce anche quello tematico, lasciando da parte gradualmente i temi marginali o dolcificandoli, nelle scene di circo e nelle rappresentazioni della donna. Il tema degli acrobati nasce dall’impatto che provoca sull’artista la visione degli spettacoli delle troupe ambulanti che vede eseguire nella “Esplanade des Invalides” nel 1904, o che contempla nel Circo Medrano, istallato ai piedi della collina di Montmartre. Nelle incisioni di questa serie si inseriscono anche le scene familiari, in cui si distingue la presenza di Arlecchino, elemento tratto dalla Commedia dell’Arte. 



ORARI APERTURA Dal martedì al giovedì: mattina 10:00 - 13:00 pomeriggio 17:00 - 20:00 venerdì e sabato mattina 10:00 - 13:00 pomeriggio 17:00 - 21:00 domenica 10:00 - 20:00 ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura lunedì chiuso INGRESSO INTERO 10 € RIDOTTO 6 € 65 anni compiuti (con documento); bambini dai 6 ai 18 anni; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); giornalisti non accreditati con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); militari di leva; appartenenti alle forze dell’ordine, portatori di handicap (la tariffa si applica anche a 1 eventuale accompagnatore) RIDOTTO GRUPPO 6 € min 9 max 25 pax, prenotazione obbligatoria OMAGGIO bambini fino a 6 anni non compiuti; guide turistiche con tesserino,1 accompagnatore per disabile; insegnanti in visita con alunni e studenti (2 per ogni gruppo); possessori di coupon omaggio; possessori vip card Arthemisia Group VISITE GUIDATE (prenotazione obbligatoria) Scuole € 6 cad. fmcscuole@gmail.com Gruppi € 75,00 (min. 9 max 18 pax - tariffa biglietto escluso) APERTURE STRAORDINARIE Sabato 24 dicembre: 10:00 - 15:00 Domenica 25 dicembre: 17:00 - 20:00 Lunedì 26 dicembre: 10:00 - 20:00 Sabato 31 dicembre: 10:00 - 15:00 Domenica 1 gennaio: 17:00 - 20:00 Lunedì 2 gennaio:mattina 10:00 - 13:00pomeriggio 17:00 - 20:00 Venerdì 6 gennaio: 10:00 - 20:00 Venerdì 14 aprile: 10:00 - 15:00 Sabato 15 aprile: 10:00 - 20:00 Domenica 16 aprile: 10:00 - 20:00 Lunedì 17 aprile: 10:00 - 20:00 INFO Fondazione Molise Cultura Via Milano, 15 - 86100 Campobasso Tel. 0874 437807 info@ fondazionecultura.it www.fondazionecultura.it UFFICIO STAMPA Ufficio Stampa Arthemisia Group press@arthemisia.it T +39 06 69380306

Oratino, la mostra documentaria al comune


Nel Municipio di Oratino è stata inaugurata la mostra documentaria "Oratino. Una storia di creatività tra XVII e XXI secolo". Esposizione permanente visitabile negli orari di apertura al pubblico del Comune.



Vincenzo Manocchio - La forza della figura


Opere scelte da una produzione che va dal 1990 ad oggi.
La Forza della Figura, carattere commisto a una dinamicità e contemporaneamente una leggiadria che la figura possiede; si muove in un contesto di spazio a volte delimitato anche da piani che essa stessa interseca e attraversa, senza crearsi inibizioni di sorta.
Un groviglio di tratti a sanguigna e carboncino, tecniche che non ho mai abbandonato da quando ho iniziato la mia attività ed il mio percorso artistico, cioè dal 1970. 

Vincenzo Manocchio

La densa inchiostratura, a tratti sfumata e cangiante, a volte spennellata sui corpi immalinconiti di nudità, realizza un mirabile equilibrio di masse frantumate e strutture addensate nel centro di insiemi caotici e cavernosi. Il tratteggio ossessivo si rompe in raggruppamenti di muscoli e tendini, ovvero di tensioni accennate, portate al limite e diradate nella ricerca di una pace viscerale. Altrove il disegno centrifugo torna breve e serrato, a significare rotondità di arti e strutture addensate dal moto grafico vorticistico, arruffato e rinserrato, ripetuto fino alla consistenza della macchia quando la matita viene soccorsa dal pennello il quale, inaspettatamente, stempera i moti, e quasi li calma e li aggrada. Improvvisi abbagli di luce danno vita ad una sorta di “teatro mistico” nel quale il mondo, caotico, cerca una rasserenazione dallo spettro violento del segno. La “pietra sanguigna”, ovvero l’ocra rossa usata per pastelli molto in uso a partire dal Rinascimento, notevoli per il colore forte e la modularità delle gradazioni, e per gli infiniti effetti di carne capace di evocare, si presta perfettamente a questo gioco di tensioni e di nervose espansioni. Non vi è nulla di statico negli insiemi carnali bensì tutto è saturo di sanguigni vapori e scie impastate di terra, di quell’ocra rugginosa che diventa carne per aumento di concentrazione di tracce che saturano gli ipotetici corpi aumentando la loro acidità.

Tommaso Evangelista, testo estratto dal catalogo della mostra





Imago - Paride Di Stefano, Nelida Di Stefano e Katja Smerdu a Isernia


Tre artisti per lo Spazio Cent8anta-Galleria d’arte cultura e società nel cuore di Isernia, durante tutto il periodo natalizio. Tra le esposizioni finora offerte dalla giovane galleria la collettiva è di certo tra le più interessanti sotto il profilo artistico: Katja Smerdu, Paride e Nelida Di Stefano nella loro IMAGO. Paride e Nelida sono cresciuti a Sant’Agapito, in provincia di Isernia. Katja è la compagna di Paride, slovena. I due vivono in Slovenia dove producono opere, insegnano e gestiscono la loro galleria Aperion. Nelida si divide tra il Molise e il resto d’Italia, tra collaborazioni, insegnamento e ricerca.
A distanza di ben otto anni tornano nella loro provincia con un’esposizione collettiva di pittura, scultura e video art. E' l’occasione per i tre autori di presentare il nuovo ciclo pittorico: quello di Nelida che si affaccia a un paesaggio diverso, cosmopolita, fatto di sguardi urbani, Apeiron la serie di Paride mai esibita nella sua interezza. Il ‘filo d’acciaio’ di Katja, invece,  sarà l’elemento essenziale che delinea il tempo.

Di seguito alcuni scatti della mostra.

Nelida Di Stefano

Katja Smerdu

Paride Di Stefano - Serie Aperion

Paride Di Stefano 

Fernando Battista - Lo sguardo altrove


Dal 22 dicembre 2016 fino al 7 gennaio 2017 presso la sede di Pentacromo in via Bellini 7 Cassino, sarà allestita la mostra di pittura di Fernando Battista, antologia dell’artista tra i più importanti del Molise. L'evento è a cura di Rocco Zani ed è promosso dall’associazione Pentacromo, in cui membri sono in buona parte ex allievi del maestro. Fernando Battista, nato ad Isernia nel 1941, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli. È presente nella Storia dell’arte italiana per generazioni di Giorgio di Genova (Edizioni Bora), sul Tomo II de La pittura in Italia – Il Novecento/2, a cura di Carlo Pirovano (Edizioni Electa) ed in diverse pubblicazioni, cataloghi e riviste di rilevanza nazionale. Dal 1962 al 1967 ha insegnato all’Istituto d’Arte di Corato, in provincia di Bari. Successivamente all’Istituto d’Arte di Isernia e dal 1970 al Liceo Artistico di Cassino. Battista è stato allievo ed amico di Renato Guttuso. Il pittore di Bagheria, a sua volta amico di Pablo Picasso, diceva di volersi comportare con Fernando Battista come l’artista spagnolo si era comportato con lui. Questo fa comprendere la grande considerazione che Guttuso aveva per il nostro conterraneo e quindi l’importanza ed il rilievo artistico che Battista possiede. Egli ha sempre considerato l’attività artistica come espressione d’impegno sociale, come morale esigenza di partecipazione alla vita del popolo, degli umili operai che col sudore della fronte contribuiscono allo sviluppo della società. negli ultimi anni, la pittura di Battista ha abbandonato la figurazione per farsi materica ed informale, la forza della verità e della realtà rimane imprescindibile, anzi ne viene esaltata.

"L'uccello aveva ragione" - Ciclo autobiografico - 1983. Olio su tela. 129x183



Inaugurazione


mercoledì 28 dicembre 2016

Exhibited Frequency / Winter Edition /


Festival del libro e della scrittura creativa TERZA EDIZIONE 
+ Exhibited Frequency Winter Edition
28 dicembre 2016, dalle 18:30 alle 23:00 - SPAZIO CENT8ANTA
-Presentazione libro ‘Atto di dolore’ di Tommaso Nelli, insieme a Paolo De Chiara e Francesco Giampietri. "Un’opera che ripercorre, con minuzia e lucidità, una delle vicende più oscure e controverse degli anni Ottanta in Italia, il rapimento di Emanuela Orlandi"
-Concerto a cura della Isernia Music School - Lorenzo Iavagnilio (voce e chitarra)
-Aperitivo-Food/Wine
-EXHIBITED FREQUENCY - One night video art and projection show–Winter Edition - Video art/ opere di Katja Smerdu, Paride e Nelida Di Stefano a cura di Tommaso Evangelista
-SPECTRUM
SPAZIO CENT8ANTA-Galleria d'arte, cultura e società
Corso Marcelli 180, Isernia


Exhibited Frequency / Winter Edition /

L’idea di una rassegna di videoarte, la prima in Molise con caratteristiche di indagine e ricezione del territorio, nata in sinergia con la galleria Cent8anta durante l’estate, continua la sua evoluzione in questa tappa invernale, andandosi a legare con l’ultima mostra presentata negli spazi isernini: Imago. I tre artisti, Nelida Di Stefano, Paride Di Stefano e Katja Smerdu, proiettando le loro ricerche nel campo dell’immagine in movimento arricchiscono la fruizione della collettiva che si apre a nuovi linguaggi. In particolare Paride Di Stefano, in prima assoluta, propone un’antologia della sua produzione video che si dimostra intimamente legata alla ricerca pittorica, arricchendo di spunti e di impressioni la fruizione delle tele. Atomomundi, del 2007, realizzato insieme con Katja Smerdu, è la storia del pianeta Terra, inteso quale “atomo nell'immensità di una cellula”, ma anche la storia del nostro abitare il mondo, con le immagini del fluire dell’acqua che si contaminano con frammenti di costruzione-distruzione. Questo senso di perenne conflitto e di scontro attuale si percepisce nella dicotomia di V Anthropos I -The Match, del 2010, con la contrapposizione di una silente e inerme montagna a simboleggiare la staticità del tempo e lo scorrere violento e veloce di immagini catturate dal bordo di una macchina. L’idea di opposizione-confronto torna in V Atlante VI Good and bad world con l’artista a reggere contemporaneamente il mondo e un cassonetto dell’immondizia -che infine lo schiaccerà- cassonetto che viene ripresentato in Atlante VIII Caos, del 2012, con lo schermo tripartito a marcare la precarietà della presenza, il rapporto dell'uomo con il mondo e la difficoltà di raggiungere il giusto equilibrio nel rispetto della natura. V PagusMundi III si basa su un montaggio serrato, distorto, al limite della paranoia visiva, nel quale ritorna la contrapposizione tra l’immagine della bici e del lento percorso e una serie di frame tratti dal mondo naturale e artificiale, quasi in lotta violenta come se fossero un’estensione della capacità immaginativa e compositiva dell’artista. In Anthropos III “Melamangio”, del 2010, ricompare l’idea della finitezza del mondo, dei disastri ambientali e consumistici che divengono disastri “artistici” nella misura in cui annullano la finitezza dell’armonia, evidenziando un caos quasi primordiale il quale emerge in maniera evidente nella recente serie IMAGO basata sull’evidenza ravvicinata del colore e degli effetti di luci e fluidi. Nelle opere di Paride l’immagine distorta e opposta, quasi contraddetta, il cui senso sembra scomparire con la ripetizione, non fa che evidenziare come lo schermo non contenga le immagini ma ne sia un semplice “proiettore”, ovvero un mezzo per mostrare la processualità del vissuto e dell’ambiente nel quale ci si relaziona. Di Dada, premessa di molte pratiche Fluxus, vi è una certa visione del tempo-spazio presente, una visione contratta e scorrevole, rimontata e rimodulata attraverso i personali eventi-avvenimenti a cui l’artista attinge come ad un magazzino (o ad una discarica). La struttura urbana diviene un’icona fluttuante e la trasformazione ambientale una forma di potere e di dominio. L’artista, a conclusione della rassegna, ritorna al centro della strutturazione delle forme-frame in SPECTRUM, una performance audiovisiva dal vivo che si basa sull’interazione di video e suoni. Attraverso la proiezione contemporanea su schermo e su televisori di forme o interferenze Di Stefano traduce le onde in immagini, colori e suoni metaforici, indagando in profondità lo spettro elettromagnetico che lo circonda e producendo strutture nuove come fossero scritture automatiche. L’ossessiva presenza del disturbo video, la performatività, la ricerca di una continuità spazio-temporale e l’insistenza sul suono per destrutturare la “formafantasma” della visione analogica, rendono quest’azione estremamente complessa e suggestiva, un raro momento di ricerca estetica all’interno di una situazione visiva che appare quasi un esperimento o un test.

Tommaso Evangelista



mercoledì 30 novembre 2016

Rilevamenti #1 - Nuova collettiva al CAMUSAC


Dopo il significativo evento dedicato all'opera di Nicola Carrino, uno dei protagonisti di spicco dello storico Gruppo Uno di Roma, venerdì 9 dicembre 2016, a partire dalle ore 15,30 e fino alle 20,00, è in programma presso il CAMUSAC l'apertura della mostra “Rilevamenti # 1”, ideata e progettata da Bruno Corà in collaborazione con Daniela Bigi, Tommaso Evangelista, Aldo Iori, Federico Sardella e Marco Tonelli che hanno individuato, ognuno con proprie indicazioni critiche, i primi cinque nuclei di artisti invitati in questa rassegna.

L'evento “Rilevamenti # 1” si configura pertanto come il primo di una vasta ricognizione critica a respiro italiano, rivolto a segnalare artisti emergenti o di cui si vanno definendo le cifre linguistiche distintive che li impongono sulla scena artistica nella seconda decade di questo inizio di millennio.

L'iniziativa ha parimenti la volontà di sottolineare le personalità critiche che negli ultimi anni si sono rivelate e impegnate con maggiore determinazione mediante una produzione curatoriale, saggistica e di ricerca che ha indotto la direzione del Museo a considerarne gli esiti con motivato interesse.

Gli artisti invitati a “Rilevamenti # 1” sono: Gianfranco Maranto, Campostabile, Genuardi/Ruta, Davide Mineo (a cura di Daniela Bigi), Riccardo Ajossa, Alessio Ancillai, Michele Giangrande, Roberto Pugliese (a cura di Tommaso Evangelista), Luca Pozzi, Michele Guido, Giovanni Termini, Michele Ciribifera (a cura di Aldo Iori), Claudio Citterio, Yari Miele, Maria Elisabetta Novello, Antonella Zazzera (a cura di Federico Sardella), Jacopo Cardillo, Nebojsa Bogdanovic, Chiara Sorgato, Marco Ulivieri (a cura di Marco Tonelli).

La mostra annovera 2 opere per ogni artista, per un totale di 40 lavori. Ogni curatore ha provveduto alla scelta delle opere insieme alla stesura di un breve profilo critico che insieme a una sintetica bio-bibliografia comparirà nel catalogo previsto per l'evento, comprensivo di testi critici introduttivi e immagini delle opere per i tipi della casa editrice Magonza di Arezzo.

Nel corso dell'apertura della mostra saranno previste conferenze e tavole rotonde che forniranno spunti di osservazione e riflessione sul nuovo panorama artistico di cui “Rilevamenti # 1” intende essere espressione.

Per ogni eventuale informazione sulla mostra o sulla logistica inerente l'iniziativa rivolgersi al n. +39 335 52 59 956 - o per mail all'indirizzo info@camusac.com.

venerdì 4 novembre 2016

Ionta al Circolo Sannitico



Dal 4 al 12 novembre gli splendidi spazi del Circolo Sannitico di Campobasso ospitano la prima personale di Angelo Ionta, dal titolo unicamente IONTA. La mostra, che presenta circa una ventina di opere su tela e su carta, vuole essere un inizio di ricerca pittorica e il tentativo di cominciare un dialogo con il pubblico. Soggetti marini nei quali si percepisce una indagine sulla materia e sul colore dialogano con vedute sintetiche e naif o visioni dai tagli surreali e in prima persona. Emerge un mondo ingenuo e spontaneo, a tratti delicato e spoglio, fortemente influenzato dal tentativo di catturare la luce e l’impressione e di giocare con la semplificazione assoluta del piano. È solamente una prova nata dal desiderio di mettersi in gioco e misurarsi con un linguaggio, quello artistico, che ha precise regole da ricercare e indagare: “L'arte mi cattura -scrive Ionta- perché è una grande sfida, infatti da autodidatta la pittura è per me come una nave in un mare in tempesta sulla quale navigo alla continua ricerca di acque amiche e tranquille, insomma una lotta che cerco di vincere”. Una lotta che si declina intorno a ciò che genera emozioni e fa nascere il desiderio della rappresentazione.

IONTA
4-12 novembre 2016
Circolo Sannitico, C.so Vittorio Emanuele II, Campobasso
Inaugurazione ore 18


Federico Lombardo alla Galleria Gino Marotta


Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione
Galleria Gino Marotta / ARATRO
archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea


FEDERICO LOMBARDO
SL PROJECT

a cura di
Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio

Inaugurazione 3 novembre 2016 ore 17.30


L’ARATRO inaugura la sua nuova stagione espositiva con una nuova mostra personale di Federico Lombardo dove saranno presentati due nuovi recenti cicli di opere digitali e disegnative esposte per la prima volta, insieme ad alcune opere pittoriche. Lombardo lavora sul limite incerto che separa la pittura tradizionale dalla sua ricreazione mediante i programmi informatici, costruendo una sorta di Second Life della pittura stessa, sospesa tra materialità e immaterialità.
Nelle opere in mostra l’artista riflette così sui temi del ritratto e della copia dai grandi maestri della pittura antica, in opere completamente ricostruite dalla sua mano attraverso pennelli reali o digitali. Lombardo scopre quindi un sistema metodologico posto al limite tra passato e futuro, nello snodo tra la storia, la sua ricostruzione e la sua trasformazione attraverso una visione contemporanea.
Nella sua proiezione futuribile, l’artista cerca tuttavia di tornare costantemente a un nucleo originario e psichico, alla necessità umana di fare pittura anche attraverso media nuovi ma che conservano radici archetipe.
In questo viaggio parallelo, Lombardo dialoga così con il Rinascimento, e con il Barocco, insegue Guido Reni, Caravaggio, Giorgione e Ribera, ricostruisce volti facendoli emergere dalle tenebre del nulla, ridà senso al flusso ininterrotto di un fare pittorico che, nonostante oblii e negazioni, rinasce e fiorisce perennemente dal profondo dell’anima umana.

Federico Lombardo- Nato a Castellammare di Stabia nel 1970, vive e lavora a Ciampino (Roma). Diplomato in scultura col maestro Augusto Perez. Tra le numerose esposizioni si ricordano: 1998 Immagini di donna, Galleria Marazzani Visconti Terzi, Piacenza; 1999 Il nuovo ritratto in Italia , spazio Consolo, Milano; Tre modi di essere donna, Galleria In Arco, Torino; 2000 Sui Generis, PAC, Milano; 2001 V Biennale del Sharajah, Dubai, Emirati Arabi; 2002 Acquerelli, Galleria Alessandro de March, Legnano; D'Italia, Galleria d'arte e moderna e contemporanea Repubblica di S. Marino; 2003 Federico Lombardo, Bonelli arte contemporanea Beel, Guida ,Lombardo, d'AC Ciampino, Roma; Mito Contemporaneo Futurismo ed oltre. Basilica Palladiana, Vicenza. La nuova Scena artistica italiana, nell'ambito della 50° Biennale di Venezia; Parlamento europeo Strasburgo; Promotrice delle Belle Arti, Torino. 2005 The 2Nd Contemporary painting Awards, Frissiras Museum, Atene; 2007 Point of departure, Dean Project, New York; 2008 XV Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni; Sconfinamenti , museo Castel Sant'Angelo, Roma; 2009 Experimenta, Collezione Farnesina, Ministero Affari Esteri, Roma; 2011 54° Biennale di Venezia, L o Stato dell'arte Campania; 2° Biennale di Video fotografia, Alessandria; 2012 Nina, Nuova immagine napoletana, PAN, Napoli; Il corpo trascendente Galleria Ninapì Ravenna; 2013 Il corpo trascendente, personale- MaC museo arte conteporanea Caserta; 2015 48 Premio Vasto, Vasto; Bocs, residenza artistica,Cosenza; 2015 Galleria Nazionale di Parma, digital drawing performance, omaggio a Nattini; 2016 Biennale del disegno di Rimini; BQB Gallery, Federico Lombardo “Ai confini della pittura”.

ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
2° piano- 2° edificio polifunzionale, Università del Molise, via De Sanctis 86100 Campobasso Info: + 39 3385912482; aratrounimol@gmail.com
Facebook: Galleria Gino Marotta- Aratro Università del Molise
Dal 3 novembre al 5 dicembre 2016.



mercoledì 12 ottobre 2016

XII Giornata del Contemporaneo in Molise - MAACK


Sabato 15 ottobre e domenica 16 ottobre 2016ore 18.00 Galleria Civica d’Arte Contemporanea “Franco Libertucci” Palazzo comunale, Casacalenda_Molise.
Il MAACK Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte, partecipa alla XII Giornata del Contemporaneo, evento nazionale che vede tutti i musei associati all’AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani aprire gratuitamente le loro porte per un’iniziativa ricca di eventi, mostre, conferenze e laboratori. Sabato 15 e domenica 16 ottobre sarà infatti possibile visitare gratuitamente la Galleria Civica e prenotare le visite guidate al Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte.
Il 15 ottobre presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea “Franco Libertucci” appuntamento con  “...STALKER al MAACK” - Una proposta per il territorio: CALENDE I TEMPI DELLA CONDIVISIONE.
Per la prima volta nel Molise gli architetti/artisti del collettivo Stalker/Osservatorio Nomade, impegnati in ricerche e azioni sul territorio con particolare attenzione alle aree di margine e ai vuoti urbani in via di trasformazione, coniugando in un'unica modalità di azione ed intervento la pratica artistica e l'osservazione dello spazio urbano.
A partire dalle ore 18 interverranno Massimo Palumbo, Direttore del MAACK, Luciano De Bonis, docente dell’Università degli Studi del Molise, Michele Porsia, curatore e Vicepresidente dell'A.C. Kalenarte_MAACK e per STALKER Giulia Fiocca e Lorenzo Romito.
Il 16 Ottobre sarà un’occasione speciale per la storia del MAACK e per il Progetto Kalenarte. Alle ore 18.00 alcune stanze della Galleria Civica d’Arte Contemporanea verranno intitolate ad artisti che hanno arricchito, collaborato e sostenuto il progetto Kalenarte sin dalla nascita: Achille Pace, Teresa Zambrotta e Franco Libertucci.
La grande sala detta “Auditorium” o “Sala Convegni” finalmente avrà il suo nome: Il filo di Achille PaceAchille Pace, che sarà presente durante la serata, è nato a Termoli nel 1923, vive e lavora a Roma ed è un artista operante nell’ambito dell’astrattismo storico e dell’arte informale. L’arte di Pace ha come premessa l’autonomia cromatica degli espressionisti tedeschi e i problemi segnici di Paul Klee espressi dapprima attraverso la “gettata di colore” e poi attraverso l’elaborazione di un personale linguaggio incentrato sull’utilizzazione, entro spazi per lo più neutri, di un filo di cotone che, come un guizzo di luce, definisce e circoscrive lo spazio percettivo della visione. Il filo di Achille Pace ha da sempre ispirato il progetto d’arte contemporanea di Casacalenda che nel 1991 aprì al pubblico proprio con una mostra dal titolo “Il Filo”.
La piccola saletta adibita per ospitare mostre temporanee, che si trova accanto alla grande sala appena descritta, sarà intitolata a Teresa Zambrotta con il nome: i delfini di TERESA ZAMBROTTA. La storica e critica d’arte, nonché artista scomparsa nel 2015, ha sempre sostenuto il progetto Kalenarte. Ella ha identificato nell'arte la forza creativa che permette di convogliare energie verso un rapporto di conoscenza profonda con l'universo. Ad aiutarla in questo viaggio i suoi amici delfini con i quali si sentiva intimamente connessa e che hanno guidato la sua mano nel processo di trasformazione della materia che l'arte sottende.
Strettamente legata alla storia del MAACK la figura di Franco Libertucci: figura complessa ed enigmatica della storia dell’arte del secolo scorso, nonché figlio illustre di Casacalenda, scomparso nel 2002. Nel 2007, in seguito alla ristrutturazione dei nuovi spazi della Galleria, si concretizzò la volontà di intitolare la stessa all’artista casacalendese. Domenica 16 ottobre a Franco Libertucci verrà intitolata, con il nome le sculture abitabili di FRANCO LIBERTUCCI, anche la stanza al piano superiore in cui sono presenti le sei litografie dell’artista. Le opere sono state donate dall’artista al Sindaco di Casacalenda in occasione  dell’esposizione a lui dedicata nel 1988 in concomitanza con l’inaugurazione del ristrutturato Palazzo Comunale.

Arte e città - Incontro al Camusac


ARTE E CITTA’

INCONTRI AL CAMUSAC in collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio meridionale

13 ottobre 2016
CaMusAC, ore 11.00

L'incontro organizzato dal CaMusAC-Museo d'arte contemporanea di Cassino in collaborazione con l'Università di Cassino e del Lazio Meridionale sarà centrato sul tema Arte e città.
Nicola Carrino terrà una Lectio Magistralis in occasione della chiusura della mostra antologica a lui dedicata Reconstructing City. Progetto Camusac 2016. Costruttivi. Decostruttivi. Ricostruttivi. 1959. 2013. Artista tarantino, tra i fondatori del Gruppo 1 di Roma, dagli anni Sessanta Carrino indaga la relazione tra forma plastica e contesto urbano, con un'attenzione al processo artistico fondato sulla forma geometrica primaria.
Il titolo dell’intervento: “Arte e città. Scultura e progetto urbano”.
Seguirà la presentazione di Bruno Corà, Direttore del Museo, del catalogo della mostra e della ricerca dell’artista.
Caterina Toschi, docente di Storia dell'arte contemporanea dell'Università di Cassino e del Lazio meridionale, presenterà il progetto, realizzato in collaborazione con il CaMusAC, di una cronologia delle opere della collezione del museo e della raccolta universitaria, commentata e georeferenziata tramite Google.
Gli studenti Christian Carnevale e Cinzia Rizza racconteranno il lavoro di schedatura svolto per realizzare la cronologia.
Da quest'anno il progetto vedrà anche il coinvolgimento delle scuole, nel quadro della legge 107/15 sull'alternanza scuola lavoro; Alessandra Anichini, dell'Area per la Ricerca sull'Innovazione dell'Istituto Indire del Miur, chiuderà gli interventi della mattinata illustrando i principali programmi ministeriali di valorizzazione dei progetti di collaborazione università-scuole-istituzioni, tra cui l'iniziativa Avanguardie educative.
L’evento è inserito nell’ambito della XII Giornata del Contemporaneo organizzata dall’Amaci.



XII Giornata del Contemporaneo in Molise - Dalla collezione del Museo Pistilli alle esperienze intermediali in Italia e nel Molise Palazzo Pistilli – Museo Sannitico


Autumn Contamination
Dalla collezione del Museo Pistilli alle esperienze intermediali in Italia e nel Molise
Palazzo Pistilli – Museo Sannitico
15/10/2016  |  09:00 – 17:30
MIBACT – POLO MUSEALE DEL MOLISE

Programma in sintesi della 12* GdC in Molise:

Apertura straordinaria del Palazzo Pistilli dalle 09.00 – 13.00.
Visita alla collezione “Praitano” e screening didattico di opere video con le scuole presso le due sedi del Polo Museale del Molise (Pistilli – Sannitico). Orario 09.00 – 13.00. A cura di Luca Basilico. Opere selezionate dal critico Tommaso Evangelista tratte dall’ultima rassegna “Exhibited Frequency” frutto di una ricerca in Molise nel campo dell’intermediale.

Opere di Paride Di Stefano, Cinzia Laurelli e Alessia Finori.

Attività pomeridiana presso il Museo Sannitico:
Dalle 15.30 – 16.00 Screening di operevideo selezionate dai direttori artistici M.M. Tozzi e Lino Strangis del Festival Internazionale di Videoarte “Over The Real” di Viareggio – Forte dei Marmi.

Artisti in mostra: Lino Strangis, Eleonora Manca, Alessandro Amaducci, Igor Imhoff, Marcantonio Lunardi, Tian Xiaolei, Francesca Fini, Alain Escalle, Ida Gerosa, Maria Korporal e Vijayaraghavan Srinivasan.

16.00 Presentazione del libro con l’autore ” La Videoarte italiana – dagli anni ’70 ad oggi” di Maurizio Marco Tozzi ( Danilo Montanari Editore). A cura di Luca Basilico.

http://www.danilomontanari.com/pubblicazioni/la-videoarte-italiana/

Info:
Palazzo Pistilli. Salita S. Bartolomeo, 10, Campobasso.
Museo Sannitico. Via Anselmo Chiarizia,12, Campobasso.
Ingresso gratuito per la Gdc
Attività collaterali
Dalle 20.00 alle 24.00 ” Cucinare ad arte: le Visioni del gusto” c/o Monticelli Saperi e Sapori. Info e prenotazioni: 334 8621703 ; 0874 418460
Per informazioni
Telefono: 3386571359
Email: basilico_luca@yahoo.it

http://arteinmolise.blogspot.it/2016/07/exhibited-frequency-one-night-video-art.html

http://arteinmolise.blogspot.it/2016/09/arte-al-cubo-il-solido-che-fa-la.html

martedì 11 ottobre 2016

Achille Pace a I Martedì Critici



Per la nuova stagione romana dei Martedì Critici, si racconta uno dei protagonisti della stagione astratta e informale italiana, attivo fin dalla seconda metà degli anni Cinquanta. Achille Pace, noto per i suoi fili di cotone applicati su tela, incarna un'attitudine pittorica fortemente lirica, in cui essenzialità ed emotività di incontrano, nel segno di una raffinatezza estrema.

martedì 4 ottobre 2016

Un addio a Walter Genua

Si è spento ieri Walter Genua, classe 1931, uno dei maestri storici dell'arte molisana, fondatore nel 1970 con Mastropaolo, Massa e Pettinicchi del celebre Gruppo 70, primo gruppo artistico con carattere programmatico in regione. Una persona discreta, ironica e puntuale, grande osservatore e narratore prima di storie e successivamente di sogni, dalla produzione complessa in parte ancora da riscoprire. E' stato un onore essere un suo amico e curare la sua ultima mostra. Lo voglio ricordare con due opere. La prima, del periodo Pop, rappresenta, con un manichino, un crudo incidente stradale. L'opera, innovativa e per certi versi anticipatrice di molte pratiche cattelaiane, fece scandalo nel Molise rurale degli anni Settanta suscitando accese polemiche. La seconda, del periodo Metafisico, si intitola "Falsi valori" e queste sono le parole del maestro: "I valori indicati poggiano su un animale fantastico che non ha una base certa, per cui tutto crolla facilmente. Da notare la piramide che è il solido più semplice insieme alla sfera: simboli di semplicità compositiva. Il mare rappresenta la fragilità del pensiero". Ciao Walter.

La sua ultima mostra:





mercoledì 14 settembre 2016

UNESCO Giovani Molise cerca quattro nuove figure


Il Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO seleziona nuovi soci in tutte le regioni d’Italia. Si cercano figure con diversi profili professionali presenti e attivi sul territorio della regione di riferimento, giovani motivati e pronti a sostenere e veicolare i valori e i principi dell’UNESCO.

Per inviare la propria candidatura c’è tempo fino al 10 ottobre 2016 ore 12.00.

Requisiti di partecipazione: età compresa fra i 20 e i 35 anni, in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o universitario; essersi distinti per merito in ambito scolastico, accademico o professionale, nei campi dell’educazione, della scienza e della cultura. Costituirà ulteriore titolo preferenziale la conoscenza di base del mandato dell’UNESCO ed esperienze pregresse nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite (attività di ricerca e di studio, volontariato, tirocini, stage). Completano il profilo affidabilità, senso di responsabilità, forte motivazione, ottima predisposizione a lavorare in gruppo, buona conoscenza di una o più lingue straniere (inglese/francese), buona conoscenza del proprio territorio sotto il profilo storico-artistico-culturale.

I soci regionali selezionati per ciascuna delle 20 regioni italiane, andranno ad affiancare il Rappresentante Regionale dell’Associazione ed i soci già presenti nel processo di strutturazione dell’organizzazione a livello locale, nella pianificazione e nella programmazione delle attività ad essa connesse e negli obiettivi del Comitato.

Anche in Molise si cercano soci. Per completare il gruppo i profili individuati sono i seguenti:
AMBITO - BENI CULTURALI - 4 posizioni
- esperti nell’ambito della cultura immateriale;
- professionisti in ambito archeologico;
- professionisti in ambito artistico/musicale.
AMBITO – COMUNICAZIONE - 1 posizione
- videomaker / fotografo

Qui il BANDO mentre la candidatura può essere inviata a molise@unescogiovani.it

Cultural Documents _ Children of Molise / Cartographers / Kein


Sabato 17 settembre
a partire dalle ore 18.00
Caffè Borgo - Filignano

CULTURAL DOCUMENTS
vi invita all’aperitivo d’autore

estratto dal film
- Children of Molise
(10 minuti, 2016) di Agapito Di Pilla

film
- Cartographers
(20 minuti, 2015) di Valentina Bonizzi

che esplorano il tema della diaspora dei Molisani nel mondo
dagli anni 40 ad oggi, tra l'Italia, l'Europa e l'Australia.

+ KEIN dj set
www.kein.it

>

CULTURAL DOCUMENTS
www.culturaldocuments.net
www.womenofmolise.com

martedì 13 settembre 2016

ARTE AL CUBO³ - il solido che fa la differenza - Videoarte



16 settembre ore 19.00​

associazione culturale Mystic Driver Art Lab
via Cetti n. 37, Francavilla al Mare (Ch)

Il 16 settembre 2016 (ore 19.00) lo storico e critico d’arte Tommaso Evangelista, presenta il secondo appuntamento di ARTE AL CUBO³ - il solido che fa la differenza. Il progetto, iniziato nei mesi invernali del 2016, dopo otto incontri dedicati alla Storia dell’Arte, diventa, nella sua seconda fase, un’occasione di esperienza e di confronto diretto con i diversi linguaggi artistici contemporanei. 
L’iniziativa è organizzata all’Associazione Mystic Driver Art Lab di Francavilla al Mare in collaborazione con Ivan D’Alberto e Sibilla Panerai e ha ricevuto il patrocinio del Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara.
Tommaso Evangelista per l’occasione presenterà una selezione video che sarà proiettata all’interno del CUBO bianco posizionato al centro del giardino dell’Associazione Mystic Driver Art Lab. I visitatori (due, massimo tre alla volta) potranno vivere un’esperienza immersiva attraverso il lavoro di tre artisti: Paride Di Stefano (IMAGO #2, 2’ 37’’- color – stereo – 2015), Cinzia Laurelli (Cosa Resta, 2’ 59’’- color – stereo – 2012) e Alessia Finori (0307, 2’ 17’’ – b/n color – stereo - 2009).
La selezione presentata per Arte al CUBO³ nasce da un progetto più complesso, Exhibited Frequency, realizzata ad Isernia lo scorso luglio; rassegna che si è caratterizzata quale prima ricognizione di videoarte sul territorio molisano. Le opere video vertevano principalmente sull’intreccio tra memoria e quotidianità, a volte sviluppato con ironia e immaginazione altre con dovizia da reporter, mentre emergevano temi cari alla società contemporanea, quali il ruolo dell’individuo all’interno del gruppo sociale e le relazioni di potere e di conflitto. Altre volte l’indagine si faceva maggiormente intima e poetica, attratta dai dettagli e dalle piccole dinamiche esistenziali e relazionali, o da indagini particolareggiate sulla forma.
La sintesi proposta a Francavilla al Mare è realmente un condensarsi di frame, immagini e impressioni legate al corpo, alla materia e allo sguardo, amplificate dalla fruizione intima e nascosta all’interno del CUBO. Se Paride Di Stefano amplifica la visione perdendosi nel dettaglio “magmatico” della sostanza, lavorando sulla densità degli elementi e il loro riverbero, Cinzia Laurelli riflette sul corpo, sulle mutazioni strutturali delle azioni motorie, sui frammenti di senso delle mancanze, sulle soglie di esistenza e manipolazione. Alessia Finori invece costruisce una narrazione sull’assenza e sul limite del proprio fisico ridotto e ricondotto alle impressioni naturali.
La proiezione sarà completata da un intervento di Tommaso Evangelista, il quale fornirà un quadro dettagliato sull’esperienza molisana di Exhibited Frequency.

Info:
Arte al CUBO³ - il solido che fa la differenza
VIDEOPROIEZIONE
a cura di Tommaso Evangelista
in collaborazione con Sibilla Panerai e Ivan D’Alberto
venerdì 16 settembre ore 19.00
associazione Culturale Mystic Driver Art Lab
via Cetti n. 37, Francavilla al Mare (Ch)
ingresso 10 Euro con aperitivo (su prenotazione)
info. +39 3489683962 
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